Dal nido al cielo
CORSO DAL VIVO - a PIEVE LIGURE (Genova) sabato 25 e domenica 26 Marzo 2023
Risveglia la tua spinta alla libertà e supera i limiti interni che inibiscono da sempre la tua crescita e il tuo successo
Se ti capita di sentire l’impulso a intraprendere un’iniziativa, a provare un’esperienza, ma senti forti resistenze interiori e non capisci perché…
Se rimani a lungo indeciso sul da farsi e ti fai sfuggire delle buone opportunità perché non ti senti sicuro di cosa rischi e cosa ti puoi permettere…
Se provi spesso un senso di insoddisfazione, apatia, futilità, ma non sai cosa fare per rendere la tua vita più eccitante e appagante…
Questo corso è l’occasione per imparare a osare con serenità, e liberarti per sempre dal senso di costrizione.
210 €
Iscriviti ora, paga il giorno del corso.
Massimo Mondini
La spinta verso la libertà è alla base della sopravvivenza biologica.
Il pulcino del falco (o di qualsiasi altro uccello volatile) vive tutta la prima parte della vita in un ambiente estremamente ristretto, confinato, e in quasi totale stasi. Archetipicamente, il nido è simile all’utero dei mammiferi, e solo un passo più avanti dell’uovo rispetto dal quale il pulcino è emerso.
Presto, però, arriva il giorno in cui il pulcino si spinge verso il bordo del nido, affacciandosi sul vuoto. In molti casi, è la stessa madre a dargli l’ultimo colpetto, a lanciarlo nell’abisso e nella sua nuova fase vitale: quando il pulcino, precipitando fuori dal nido, spiega le ali…in quell’unico, irripetibile momento in cui realizza di saper volare, il pulcino diviene un falco.
Il piccolo è ben equipaggiato per il grande salto: una serie di funzioni istintive, biologiche, archetipiche lo sostengono. Una tra queste funzioni, forse la più rilevante, è la spinta verso la libertà. Un imperativo della sopravvivenza: lascia il nido, taglia i legami, vai, esplora, vivi.
Anche i mammiferi vivono un processo analogo di varco del limite e graduale distacco, più graduale, ma sempre semplice e spontaneo.
Il leoncino, il lupacchiotto, il vitellino, sentendo l’impulso alla libertà si allontana dai genitori, dal branco o dalla mandria, e il genitore difficilmente inibisce questo movimento. Soddisfatto momentaneamente l’impulso all’esplorazione, il cucciolo ritorna da solo. La prossima volta, forte dell’esperienza, potrà spingersi un po’ più lontano.
Così facendo, il piccolo calibra da solo il suo senso del rischio, del pericolo, e impara a bilanciare il bisogno di libertà con quello di sicurezza, calma e protezione.
La libertà, in qualche modo, è sempre libertà di movimento.
Il “punto zero” della libertà è venire immobilizzati, nel corpo e nella mente. Al contrario, espandere la propria libertà significa espandere le proprie possibilità di movimento: le strade che possiamo prendere, i gesti che possiamo compiere, le forme che possiamo assumere, i modi in cui possiamo esprimerci.
Allo stesso tempo, l’ambiente in cui ci muoviamo presenta dei rischi, e se ci confrontiamo con prove troppo grandi prima del tempo, se ci allontaniamo troppo dai limiti protettivi imposti dai genitori, potremmo pagare questo sconfinamento troppo caro. Potremmo pagarlo perfino con la morte (l’immobilizzazione finale, almeno in questo mondo).
Per poterci muovere in modo libero, quindi, per crescere, apprendere e riuscire, dobbiamo imparare a percepire e navigare quello spazio intermedio tra la sicurezza avvolgente e monotona del grembo materno, a un estremo, e un ambiente che essendo privo di limiti, è anche privo di protezioni, all’altro.
Per noi esseri umani, questo processo di graduale liberazione prevede più passaggi, più soglie da attraversare.
Ma soprattutto, dobbiamo confrontarci con un ambiente per certi versi molto più ostile, che sembra non incoraggiare molto la libertà, e anzi, in certi casi fa di tutto per distoglierci da quella spinta interiore.
Esistono ambienti e strutture sociali che cercano di estinguere la nostra primordiale spinta verso la libertà.
Può succedere che i genitori o altri adulti - anche con le migliori intenzioni - inibiscano eccessivamente il movimento di esplorazione del piccolo, decidendo per lui quali sono i rischi accettabili e quali debbano rimanergli preclusi.
Questo, purtroppo, limita la sua capacità di percepire e riconoscere sia l’impulso eccitatorio alla libertà, sia la valutazione autonoma del rischio.
In seguito, nella vita, l’umano adulto si trova incapace di operare una auto-limitazione ottimale. Qualcuno sarà sbilanciato verso la protezione, e rifuggirà il rischio al punto da perdere molte possibilità di crescita, evoluzione e fioritura che sarebbero state alla sua portata. Qualcun altro sarà invece sbilanciato verso il rischio, e tenderà ad agire impulsivamente e ficcarsi in ogni genere di pasticci e situazioni scomode che avrebbe benissimo potuto evitare usando maggiore cautela. E altri ancora esprimeranno entrambi gli sbilanciamenti in diverse fasi e ambiti della vita!
E tu, quanto ti senti libero?
Su una scala da uno a dieci, quanto ti senti libero di vivere la tua vita come desideri?
Probabilmente anche tu percepisci limitazioni irritanti, perfino opprimenti in almeno alcuni di questi campi. E probabilmente, le hai sentite ancora di più in questi ultimi anni.
Ma quanti dei limiti alla tua libertà sono impedimenti esterni e oggettivi, e quali sono dovuti a fattori interni e soggettivi?
Ossia: quante delle limitazioni che ci sentiamo imporre derivano almeno in parte dalle nostre stesse percezioni, atteggiamenti, convinzioni, paure, abitudini eccetera? Quante, in altre parole, derivano dal modo in cui abbiamo vissuto il processo di esplorazione e calibrazione dello spettro sicurezza-rischio?
Se non hai avuto la possibilità di calibrare appieno il tuo senso di libertà e limitazione, probabilmente ti riconoscerai in alcuni di questi (punti):
Molti di noi convivono per anni o decenni in queste condizioni. Alcuni non superano mai le inibizioni eccessive imposte loro nell’infanzia.
Per fortuna, l’impulso alla libertà sopravvive dentro ognuno di noi: per quanto si possa cercare di ignorarlo, non lo si può spegnere, almeno finché l'individuo è vivo e dispone ancora di un minimo di senno.
E con gli stimoli giusti, chiunque può attuare un risveglio e una calibrazione della libertà più sana, e cominciare a vivere senza quel senso di costrizione, grigiore, ansia e rimpianto tipico di tanti nelle società industrializzate.
Viene in mente la famosa immagine dell’elefante adulto che resta legato al palo con una corda che potrebbe facilmente spezzare, perché ha smesso di provare a romperla quando era piccolo e troppo debole per liberarsi.
Spesso banalizzata, è molto azzeccata in questo contesto.
Se segui da un po’ i miei corsi sai che spesso emerge spontaneamente il paragone tra chi non pratica Movimento Arcaico in nessuna forma e un animale tenuto in cattività, che vive confinato in una gabbia più o meno stretta. Come forse saprai, molti uccelli, se messi in gabbia, semplicemente muoiono. I mammiferi, generalmente, sopportano meglio la prigionia, ma un leone in gabbia, seppur sopravviva, non può certo vivere pienamente i suoi istinti primordiali.
Tutto il Movimento Arcaico è un modo per liberarci da ciò che inibisce il nostro sviluppo e l’espressione della nostra natura, indipendentemente da
- quali gesti attiviamo
- quali pulsioni sollecitiamo
- quali risorse risvegliamo
Il Movimento Arcaico è sempre un incontro con i nostri limiti personali e con al possibilità di superarli. Ogni nostra pratica aiuta a tener viva la fiamma della pulsione alla libertà, a riprenderne gradualmente coscienza.
Ma questo corso è quello che più di ogni altro è centrato sulla presa di coscienza dei due elementi, il nido e lo spazio del cielo.
È in questo corso che trasmetto le pratiche che più di ogni altre vanno a liberare le forze e le funzioni primordiali che ti sostengono nel conquistare la reale libertà.
Esistono molti libri e corsi che promettono di aiutarti a “spezzare le catene”, rompere i vecchi schemi, uscire dalla cella interiore, eccetera. Se hai già seguito corsi o metodi di questo genere ma i risultati ti hanno deluso, forse è perché aprire la cella e rompere schemi e catene non serve a molto se non sei più in sintonia con l’impulso di muoverti al di là dei confini di quella cella, di esplorare, di sperimentare, di osare.
Se quella spinta è stata ricacciata indietro troppo a lungo, risolvere conflitti e blocchi interiori che ci hanno tenuti imprigionati a lungo non risulta trasformativo come speravamo, perché la pulsione alla libertà non ci spinge più verso nuovi territori e obiettivi; è ancora lì, ma non riusciamo più a sentirla, accoglierla e seguirla.
Il modo per ritrovarla c’è, e non passa per la mente, ma per il corpo.
La riconnessione con la pulsione alla libertà avviene quando, attraverso i gesti arcaici, sperimentiamo l’archetipo dell’OSARE.
L’OSARE è uno degli archetipi più potenti che trattiamo nel Movimento Arcaico...
...perché è una sorta di catalizzatore, o di interruttore generale, azionando il quale attiviamo una gran quantità di risorse. Perché? Perché in un metodo basato sul movimento, l’abilità “maestra” è sentire la libertà di muoversi. Rimuovere le inibizioni al movimento in generale può accelerare e moltiplicare i tuoi progressi in tutti i campi!
Una volta ritrovata la tua spinta alla libertà:
NOTA CHE…liberarti dalle inibizioni disfunzionali che ti sono state imposte durante la crescita non significa perdere il controllo.
Al contrario: acquisire maggiore consapevolezza delle tue pulsioni significa riuscire a modularle in modo più cosciente, più opportuno e più utile in ogni data situazione.
Come si svolge il corso? Quali tecniche usiamo?
Dal nido al cielo è interamente basato sul movimento: non useremo tecniche verbali o mentali, né tanto meno parleremo di aspetti e punti di vista “filosofici” sulla libertà. In questo corso non intendiamo la libertà come un concetto astratto o un ideale, ma come una condizione concreta, un modo di sentirsi e di essere, di vivere, di muoversi nel mondo, che possiamo raggiungere attivando in noi forze innate. La pulsione alla libertà è istintiva in tutti noi, non dobbiamo fare altro che “pulire il segnale”.
In particolare, in questo corso:
- esploriamo i gesti archetipici più adatti a risvegliare la pulsione alla libertà
- prendiamo consapevolezza di confini, limitazioni, legami, e stabiliamo con essi un rapporto più sereno e vantaggioso
Come al solito, gesti e archetipi vengono esplorati in modo ludico, divertente e piacevole. NON andremo a sollecitare e scatenare situazioni di conflitto e dolore legate a vissuti sofferti. Tornare a sentire la pulsione alla libertà non ha effetti sconvolgenti, dirompenti, distruttivi; l’effetto è semplicemente di unire i puntini tra una serie di abilità che già possiedi e lasciarle agire nel modo più fruttuoso per te.
Iscriviti al corso
Il corso è aperto a persone di tutte le età e non è richiesto un alto livello di forma fisica, né di esperienza in pratiche corporee. Anzi, per certi versi, meno esperienze precedenti hai, e meglio è! Se sei in condizione di fare una gita nel bosco, non avrai difficoltà a seguire questo corso. In caso di maltempo, avremo a disposizione una sala.
Dal nido al cielo è un ottimo corso per iniziare il tuo percorso nel Movimento Arcaico!
Se questo è il tuo primo corso con noi e non ti è ancora familiare i metodo di Movimento Arcaico, ti consiglio di leggere queste pagine per farti un’idea più chiara di come usiamo il movimento per innescare trasformazioni rapide, profonde e permanenti:
>> Che cos’è il Movimento Arcaico e cosa può fare per te
>> I principi del metodo
>> Per chi è il Movimento Arcaico?
Se hai delle domande sul corso, non esitare a scriverci! Puoi usare la pagina dei contatti o direttamente il modulo qui sotto.