L'elasticità è la risposta dell’intelligenza naturale a numerosi problemi che la vita ci pone: il carico, i pesi, le sollecitazioni esterne e anche il nostro stesso peso.
Pensa ad un albero quando nevica: i rami si caricano di neve ma solo fino ad un certo punto, se il carico diventa eccessivo, il ramo si flette un po’ e la neve è libera di cadere a terra. In certi casi, come sappiamo, un grosso carico di neve su un ramo abbastanza grosso e quindi meno elastico può anche provocare una rottura delle fibre del legno e spezzare il ramo stesso, ma anche in questo caso più estremo, la relativa elasticità delle fibre impedisce che il danno sia molto più grave. Il discorso è analogo per le raffiche di vento: senza elasticità nelle zone ventose gli alberi avrebbero vita breve.

Noi, rispetto agli alberi, abbiamo molta elasticità in più. Innanzitutto possiamo reagire attivamente ai pesi e alle sollecitazioni, facendo scorrere col movimento attivo o scomponendo i vettori della forza o in molti altri modi. Poi i nostri tessuti sono elastici su tessuti elastici. È elastica la pelle (molto più di quanto si creda), è elastico tutto il tessuto connettivo e sono elastiche, anche in questo caso molto più di quanto si creda, le nostre ossa.
Ma allora perché viviamo preda della rigidità, perché reagiamo irrigidendoci di fronte ai carichi, attivando lo sforzo, la tensione e la sopportazione, invece che un'elegante e salvifica ceduta.
La risposta è semplice: perché siamo abituati così!
Prima veniamo imprintati, poi addestrati, poi convinti che non ci sia altra soluzione, e quindi l’abitudine all’irrigidimento diventa lo standard.
Nelle discipline sportive e in quelle espressive l’elasticità muscolare e mentale è di massima importanza, tutti i grandi campioni e i grandi interpreti la esprimono molto chiaramente, ognuno a modo suo.
Nella vita quotidiana lo è ancora di più: essere elastico durante una giornata di lavoro ci fa stancare molto meno e ci permette di trovare soluzione dove altri si bloccano. Essere elastici quando ci prendiamo i nostri svaghi è la base della salute-
Tutto il Movimento Arcaico è votato all’elasticità, ci sono però alcune esperienze in particolare che la sviluppano moltissimo.
In primis abbiamo il salto: quando pratichiamo l’archetipo del salto col rimbalzo andiamo a stimolare la forza viscoelastica dei tessuti e tutto il nostro sistema nervoso.

Poi c’è un gioco meraviglioso che fanno i bambini che è quello di correre contro le superfici verticali o inclinate per rimbalzare via, magari aggiungendo anche il rotolamento (che è un'altra funzione simil-elastica).
I vari modi di cadere stimolano l’elasticità mentale e fisica.
Ma c’è un gioco spettacolare che attiva l’elasticità in maniera così piacevole e divertente da farci addirittura provare uno stato di leggera ebbrezza che è armonizzarsi con la risposta elastica di un albero.
Lo si può provare sia giocando coi lanci sia arrampicandosi, o anche coi cambi di direzione oppure semplicemente col dondolio ritmico.
In pratica si tratta di percepire l’elasticità di un piccolo albero o di un grosso ramo interagendo a livello cinetico con l’inerzia del nostro corpo.
Gradualmente, nel giro di pochi tentativi, ci si rende conto che il modo migliore per sfruttare pienamente l’aiuto al movimento che può provenire dall’albero è rendere il nostro corpo sempre più elastico. Attenzione non rilassato o morbido ma elastico! Si arriva ad un tono particolare che non è solo di rilassamento ma è calibrato per la massima efficacia.
I tennisti dopo aver fatto questo esperimento per meno di mezz'ora esprimono, più potenza nel servizio… indipendentemente dal loro livello di partenza.

Recentemente ho mostrato questa esperienza in un corso dove erano presenti istruttori di vari sport e professori di educazione motoria e quasi tutti hanno notato che determinate tecniche subito dopo risultavano più “pulite” e più veloci, allora mi hanno chiesto come si potesse fare lo stesso esercizio in palestra.
Non è un esercizio e soprattutto non ha nemmeno lontanamente la stessa efficacia se si fa in palestra.
Di solito spiego che lo stimolo che ti può fornire l’ambiente naturale ha una qualità e una variabilità impossibili da riprodurre in un ambiente costruito e questo è comunque vero. Ma c’è un ulteriore motivo altrettanto importante: questa esperienza è in linea con la nostra storia “evolutiva” cioè con quello che eravamo prima di incastrarci nel rincoglionimento tecnologico.
L’essere umano ha sempre sfruttato al massimo la presenza di alberi, arbusti e vegetali in genere per massimizzare le proprie chance di successo nella caccia, nella raccolta, nella fuga, in tutte le azioni motorie in genere. Quindi quando re-impariamo a sfruttare a livello di movimento l’elasticità dell'albero e l'elasticità del nostro corpo riattiviamo delle funzioni primordiali pure, ben radicate dentro ognuno di noi. Istinto e intuito.
E allora lo sviluppo di nuove abilità motorie diventa intuitivo e giocoso. Semplice, chiaro e veloce.
Presto pubblicherò altri esempi, intanto puoi guardare un breve video proprio su questo:
Indipendentemente dal fatto che tu abbia sperimentato questo gesto o no, ti suggerisco comunque di coltivare quotidianamente la tua elasticità.
- Cerca la risposta elastica del tuo corpo in ogni movimento che fai
- Senti e percepisci le proprietà elastiche degli oggetti di uso comune
- Pensa ai rapporti umani con elasticità.
Ripetere sempre gli stessi schemi vincola e irrigidisce…
Poi divertiti coi gesti e i movimenti arcaici scatenandoti, in particolare puoi sperimentare la camminata con l’attivazione elastica dell’arco plantare, i salti sul posto, le percussioni di base.
In realtà puoi provare più o meno tutti i gesti arcaici cercano, e trovando, il massimo dell'elasticità possibile, ma attenzione perché
- Godrai tanto
- Troverai nuovi comportamenti interessanti
- Avrai voglia di riprovare.
Ti ho avvertito.