Il panorama dell’insegnamento, dalle scuole alle palestre, dalle squadre sportive ai corsi di formazione, dall’esercito alle parrocchie, funziona generalmente allo stesso modo. Pur con qualche differenza lo schema è un insegnamento unilaterale, premi e punizioni per stimolare l’impegno e l’interesse, un programma prestabilito uguale per tutti, parametri di valutazione generali e una continua mediazione da parte di una figura adulta. Non è previsto un adattamento soggettivo e tantomeno l’assecondamento delle predisposizioni individuali. E’ anche vero che nella maggior parte dei casi fare diversamente sarebbe difficile se non impossibile. Basti pensare nelle scuole ad una classe di trenta studenti, un programma ministeriale che incombe e l’ansia del tempo insufficiente.
Proviamo per un istante a considerare una visione un po’ diversa dal solito. Se sostituissimo la parola “educazione” con la parola “addestramento” o “addomesticamento” come ci appare il metodo usato? Può, anche solo per un istante, sembrarci tutto più coerente?
Come anticipato nel primo articolo di questa serie, una parte integrante del Movimento Arcaico, oltre allo studio e alla ricerca dei movimenti archetipici e dei loro effetti benefici, sono le modalità di apprendimento e di coinvolgimento.
Ecco allora, cosa puoi trovare nei corsi di Movimento Arcaico e due proposte per poter cominciare a sperimentare da subito.
1) La funzione e il piacere del movimento.
In natura l’essere umano si muove per due motivi: se gli serve o se gli dà piacere. All’interno di un corso di Movimento Arcaico si fa sempre attenzione che il movimento abbia una o entrambe queste caratteristiche e, molto importante, che siano presenti nel momento esatto in cui ci si muove. Ad esempio uno scatto di corsa risulterà molto diverso se fatto come esercizio di allenamento o se all’interno di un gioco in cui si scappa per non essere presi. In quest’ultimo modo il movimento ha un motivo per essere fatto e risulterà estremamente più efficace, potente e coordinato. Possono essere movimenti eseguiti con attenzione ai processi interiori e alle sensazioni e movimenti per il puro divertimento all’interno di un gioco.
Sperimenta: inizia a notare come cambia il tuo movimento se lo fai per un motivo immediato o se lo fai per qualcosa che in quel momento non è presente (ad es. dimagrire o scolpire l’addome è un obiettivo futuro).
2) La libera esplorazione.
E’ necessario poter esplorare un movimento e sperimentarne le infinite variabili per poter apprendere e arricchire il proprio schema motorio. Un bambino non impara a saltare perchè a scuola una volta a settimana gli fanno saltare la solita asticella, ma perchè prova tutte le modalità di salto che gli vengono in mente durante i momenti di gioco libero. Più è nella condizione di sperimentare e praticare e più il suo movimento diventa potente e coordinato.
Sperimenta: prendi un gesto motorio, magari di qualche sport o di un gioco che ti piaceva, e fallo in tutti i modi diversi che ti vengono in mente. Puoi anche metterti su un piano instabile o su un fondo difficile (nel bosco ce ne sono molti) e sperimenta. Poi nota come è cambiato rispetto all’esecuzione iniziale.