Come apprende l’essere umano (1/3)

di Francesco Schiraldi

L’apprendimento motorio, e l’apprendimento in generale, può essere migliore rispetto a ciò che comunemente vediamo oggi in molte scuole, università, società sportive e famiglie. Ci sono, infatti, modalità e motivi per cui noi, in quanto esseri umani, siamo maggiormente predisposti ad apprendere. Tempi lunghissimi antecedenti all’agricoltura e all’allevamento in cui siamo vissuti in determinate condizioni hanno plasmato il nostro corpo, e quindi anche il nostro sistema nervoso e cervello, e tempi recenti in cui, pur restando questi ultimi sostanzialmente invariati, si sono modificate le nostre abitudini e credenze.

Il lavoro di ricerca del Movimento Arcaico, oltre a raggruppare i movimenti archetipici dell’essere umano e a proporli come venivano realmente fatti, tiene conto anche di come è più naturale ed efficace per noi apprenderli con la conseguenza che il processo di apprendimento risulta semplice, veloce e divertente. Se tutto ciò sembra straordinario è solamente perché non siamo più abituati; in realtà è estremamente ordinario e coerente con la nostra natura.

L’apprendimento nei popoli di cacciatori-raccoglitori
Peter Gray, psicologo e professore al Boston College, in uno dei sui numerosi articoli descrive come generalmente vivono l’insegnamento e l’apprendimento i popoli di cacciatori-raccoglitori. Spiega come questi popoli abbiano molta fiducia che i loro bambini impareranno ciò che serve loro spontaneamente e quindi non si preoccupano della loro educazione, tantomeno di controllarla, coerentemente con l’importanza che danno a valori come l’autonomia personale e l’uguaglianza. Pensano inoltre che sia presuntuoso per chiunque pensare di sapere cos’è meglio per un’altra persona. Quindi non insegnano ai bambini a fare cose per cui loro non siano già motivati, li aiutano ad imparare ciò che vogliono apprendere. Ecco alcuni modi in cui avviene questo processo.

  1. Concedono ai bambini tutto il tempo necessario per giocare ed esplorare, quindi imparare

I cacciatori-raccoglitori credono che i bambini imparino attraverso il gioco e l’esplorazione in modo proprio, autogestito e spontaneo e per questo gli viene concesso tutto il tempo necessario, anche dall’alba al tramonto (Peter Gray. Play as the foundation for hunter-gatherer social existence. American Journal of Play, 1, 476-522. 2009).

  1. Forniscono ai bambini gli strumenti della propria cultura in modo che possano esercitarsi nel loro utilizzo

Per imparare a utilizzare gli strumenti della propria cultura è necessario che i bambini abbiano accesso a tali oggetti e deve essere loro permesso di giocarci. Per i popoli di raccoglitori-cacciatori è infatti abituale lasciare piena libertà in questo senso, anche se si tratta di strumenti come coltelli e asce. E’ comune trovare versioni ridotte di questi oggetti, ma a differenza nostra, versioni del tutto vere e non versioni finte come i nostri giocattoli.

  1. Permettono ai bambini di osservare e partecipare alle attività degli adulti e tollerano le loro interruzioni

Riconoscono che i bambini apprendono guardando, ascoltando e partecipando e per questo li includono nelle attività degli adulti. Sono molto tolleranti e permettono loro di parteciparvi e di aiutare anche se questo rallenta il lavoro.

  1. Mostrano e spiegano ai bambini desiderosi di sapere

Condividere e dare sono valori importanti, non solo idealmente, e in questo modo quello che un individuo conosce diventa disponibile per gli altri, compresi i bambini. Un’altra importante fonte di apprendimento sono le storie e i racconti. Spesso i racconti non sono indirizzati direttamente ai bambini, ma questi seguono e apprendono i significati comunque. Una possibilità è che proprio per questo motivo risultino particolarmente interessanti e memorabili.

  1. I bambini esercitano il naturale desiderio di dare e condividere

La propensione a dare nei bambini è provata anche nella nostra cultura. La differenza è che nei popoli di raccoglitori-cacciatori questa caratteristica viene celebrata un po’ come noi celebriamo le loro prime parole. In questo modo si coltiva questo istinto importantissimo per la sopravvivenza.

  1. Creano un ambiente di fiducia in cui imparare

Per agevolare l’educazione i bambini hanno bisogno di un ambiente di supporto in cui possano sentirsi emotivamente sicuri e fiduciosi. Avendo fiducia nelle capacità dei bambini di sapere cosa è meglio per loro stessi e dimostrando apertamente quella fiducia, gli adulti cacciatori-raccoglitori provvedono a creare la situazione ottimale. Crescere in un ambiente sicuro e ricevere fiducia è un prerequisito importante per diventare a propria volta affidabili, degni di fiducia e sapersi autoregolare. Un bambino, cresciuto in un ambiente dove gli altri sono amorevoli, fiduciosi e non giudicanti, dove gli strumenti e gli esempi necessari per la formazione sono sempre disponibili e senza essere forzato è un bambino che sa auto-educarsi. Nelle nostre scuole, purtroppo, si inibiscono gli istinti naturali di apprendimento dei bambini attraverso direttive unilaterali e forzate cariche di ansia, giudizio e competizione trasformando così l’apprendimento in un’esperienza troppo spesso problematica e sicuramente poco efficace.


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