La digestione si compone di diversi passaggi: la bocca tritura il cibo, lo stomaco elabora e trasforma e l’intestino sceglie cosa tenere e cosa lasciare.
Digerire è lasciare entrare qualcosa, accoglierla e accettarla, elaborarla e trasformare ciò che ci serve in parti di noi mentre ciò che non ci serve può essere lasciato andare. Nella mia pratica quotidiana di integrazione tra il lavoro di nutrizionista e l’attenzione al corpo e al movimento mi sono accorta dell’importanza di recuperare alcuni atti motori per ripristinare la funzionalità di alcuni organi. In particolar modo la spinta è l’archetipo fondamentale per rimettere in equilibrio l’intestino e l’atto della digestione.
Assimilare significa scegliere cosa tenere e cosa lasciare andare. Pensa all’importanza di abbracciare ciò che desideri avere con te e di spingere via quello che non ti va. Nella mia esperienza, quando impari a farlo seguendo la tua reale inclinazione, il tuo intestino ricomincia a funzionare.
Ci sono diverse disfunzioni riscontrabili nella vita di tutti i giorni: c’è chi tende a trattenere tutto e chi non tiene niente, chi si intossica e chi non assimila, chi non spinge e chi non abbraccia. Recuperare questi gesti è per me passaggio essenziale per tornare in equilibrio, riesplorare entrambe le opzioni e concedersi di scegliere quale utilizzare in ogni momento, a seconda del ruolo e della situazione che stiamo vivendo.
Il cambiamento che passa attraverso queste acquisizioni è molto più profondo e significativo di quanto non sia quello di chi utilizza presidi farmaceutici o integratori. La disfunzione deriva sempre da situazioni preesistenti determinate da motivazioni importanti per il nostro organismo. Il nostro corpo, dotato di un’incredibile forza di auto conservazione, tenderà a funzionare in quello stesso modo finché non riusciamo a fare un’esperienza diversa che ci permetta di verificare che possiamo funzionare anche in un altro.
Possiamo quindi porci alcune domande per capire da cosa deriva il nostro disequilibrio intestinale: sai scegliere se assimilare o buttare? Tu chi sei? Chi vorresti essere? Riesci a proteggere il tuo spazio vitale allontanando ciò che non vuoi e assimilando ciò che più desideri?
Ognuno ha la sua storia e le sue ragioni e una colite o una stitichezza cronica possono avere due vissuti completamente diversi; ma attraverso l’ascolto delle tue parole, l’osservazione della tua forma e il recupero di tutti i tuoi movimenti, l’intestino può tornare a funzionare nel migliore di modi.
Sara Massone, nutrizionista, biologa molecolare, esperta di Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) e di Movimento Arcaico.
Idem!!! Ma lo sai già…
A me si 🙂
Commento io! Manca un elemento fondamentale….lasciare andare! Ne parlerei la prossima volta a qualcuno interessa?
grazie Sara, articolo per me illuminante.. interessandomi di Leggi Biologiche avevo già una certa idea del collegamento tra funzioni fisiologiche e sfera esistenziale, anche se relativamente al mio problema ho avuto fino ad ora resistenze a occuparmene a fondo per un cambiamento reale.. ma lo spunto che mi offri tu era il pezzo che mi mancava: oltre ad essere incisivo nella chiarezza dei concetti, è motivante!
anche a me interessa il tema “lasciare andare”. molto.
grazie ancora 🙂