Hai mai pensato a come eri quando dovevi prepararti per una prova a scuola (o un esame all’università)? E come eri quando avevi davanti quella prova o il professore per l’orale?
Vi racconto le storie di Mirko, “il genio smemorato”, e Fabio, “il genio disattento”.
Li conosco entrambi grazie alle loro madri, anch’esse mie clienti, che li presentano parallelamente nello stesso modo: “Puoi fare qualcosa per mio figlio? E’ intelligente ma non si vuole applicare”, il solito cliché che né mamme, né professori dimenticano.
Ma, mentre per molti studenti è una mera sopravvalutazione (sì, spesso è questa la realtà), per Mirko era davvero così: quarto anno di liceo, voti discreti ma non eccelsi rispetto all’impegno profuso; a casa dopo aver studiato è davvero brillante, si nota sin da subito che ha compreso i concetti della materia che stava affrontando in quella sessione, gli esercizi venivano tutti al primo tentativo, l’orale con la madre – professoressa che non gliene risparmiava comunque una – andava via liscio come l’olio, spigliato e a suo agio. Il dramma prendeva atto a scuola: davanti a quel foglio su cui scrivere o a quel professore a cui dimostrare ciò che sapeva, perdeva l’attenzione, il focus, si smarriva e non tirava fuori che il 10% di quello che in realtà sapeva. Risultato: voti che non rispecchiano la conoscenza delle varie materie.
Fabio, invece, il problema lo aveva all’origine, durante la fase di studio: perdeva facilmente l’attenzione, giocava con la penna, fantasticava guardando fuori dalla finestra, innamorato di quel mondo che lo circondava ma a cui non poteva dedicarsi per quelle due lunghe ore giornaliere. Ma Fabio è un tipo davvero sveglio, acculturato nonostante l’età (hanno entrambi 17 anni), spigliato, e parlare con lui è sempre divertente, riuscendo a scherzare su qualunque materia conoscesse (anche la seria, per molti, matematica). Durante le prove non aveva particolari problemi, ma anche in quelle situazioni la mancanza di concentrazione la faceva da padrone, fino a fare addirittura spallucce al professore non ricordando una risposta. E i risultati sono simili a quelli di Mirko: discreti, poco rappresentanti di quello che Fabio realmente era.
Mi sono capitati nello stesso periodo e decisi, inconsciamente, di far loro sperimentare il Movimento Arcaico seguendo le stesse pratiche, seppur in modalità diverse.
Le sessioni con entrambi iniziarono con le pandiculazioni, gesto che, come hai già avuto modo di leggere o, meglio, sperimentare, può avere tra i vari effetti, quello calmante o attivante a seconda della situazione; è comunque utilissimo per preparare a qualunque tipo di pratica.
Sin dalle prime pandiculazioni, ottennero e percepirono effetti diversi: Mirko si sentiva rilassato e calmo, Fabio invece attivato e pronto, senza pensieri per la testa.
Ho insistito in particolar modo sul far praticare loro questo gesto perché ho sentito che entrambi avessero bisogno di un reset su più livelli: sul piano fisico la pandiculazione è un buon riequilibrante delle catene miofasciali che porta, come già scritto, ad un profondo rilassamento o ad un’ottima attivazione; sul piano neurologico ha un effetto calmante sul sistema simpatico (responsabile delle reazioni combatti o fuggi) e anche questo porta agli effetti descritti poco sopra.
La seconda parte della prima sessione la dedicai al lancio, un altro gesto che nei casi di perdita dell’attenzione fa meraviglie, ma con due modalità diverse: Mirko decisi di farlo praticare sulla precisione del lancio (in modo poco ortodosso però, dicendogli di evitare di colpire il bersaglio pur volendo colpirlo), Fabio sulla distanza; ovviamente solo dopo che era ritornato il piacere e il divertimento di lanciare, fattore importante per qualunque gesto si stia praticando.
Dopo averli fatti praticare e focalizzare sulle loro sensazioni fisiche più volte, mi riportarono entrambi un alto livello di concentrazione e focalizzazione, una presenza mai raggiunta fino a quel momento se non in rare occasioni di flusso. Mirko descrisse lo stato con queste parole “Hai presente quando senti di essere in un profondo stato meditativo, pur non avendo meditato letteralmente? Ecco, ora sono così.”
Questo è uno dei possibili effetti e benefici che si possono ottenere dalla pratica del Movimento Arcaico: profonda concentrazione, stati di flusso, focus elevato. In molti casi bastano pochi minuti, in altri ne serve di più ma sono risorse che tutti abbiamo già dentro di noi e con la pratica costante e piacevole possiamo far riemergere.
Incontrai Mirko e Fabio per altre due sedute ciascuno e focalizzai le loro pratiche sempre sul lancio ma, stavolta, nel renderlo più multi-direzionale e efficiente possibile, mettendoli nella condizione di dover e poter lanciare da qualsiasi posizione si trovassero.
“Mi sento come un albero, radicato, forte e so perché voglio fare ciò che voglio fare” mi disse Fabio a fine dell’ultima seduta.
Amo e apprezzo il Movimento Arcaico anche per questo: da ogni gesto può emergere una risorsa inaspettata ma forse quella di cui abbiamo più bisogno in quel momento.
Anche per questo ti invito a sperimentare il Movimento Arcaico ad una delle nostre giornate, con l’esperto più vicino a te o anche con il Corso di Formazione.
Già, quasi dimenticavo… che risultati hanno ottenuto Mirko e Fabio? Continuando a praticare i gesti esplorati e risvegliati, specialmente se fatti prima delle sessioni di studio, hanno riportato entrambi di entrare facilmente nel flusso quando studiano e durante soprattutto le prove; Mirko ha totalmente azzerato l’ansia da test/interrogazione e invece Fabio ha reso le sue ore di studio molto più produttive e senza perdite di tempo; ora le loro medie voti si sono alzate, con soddisfazione loro e dei genitori.
Ma la cosa più sconvolgente è che abbiano entrambi l’idea precisa, la direzione, di quello che vogliono fare “da grandi”. Non lo trovi entusiasmante?
Iacopo Barni, esperto di Movimento Arcaico
Se hai avuto modo di praticare Movimento Arcaico, raccontaci la tua esperienza su come abbia influito positivamente sui tuoi studi nei commenti qui sotto o vieni a praticare insieme dal vivo per scoprilo insieme!