Le mode del mondo del Fitness

di Massimo Mondini

Secondo gli insegnamenti di matematica appresi al liceo, verso i quali avevo una refrattarietà stupefacente, “moda” è il termine che indica il valore più frequente, il dato che compare in quantità maggiore. In generale, a livello etologico, per i mammiferi gregari seguire la moda, cioè il comportamento più frequentemente adottato nel gruppo, fa sì che questo possa rimanere aggregato e compatto di fronte al pericolo così come nella vita quotidiana. Nella biologia umana, data la maggior complessità dei nostri comportamenti, il fenomeno assume significati ulteriori a più livelli e anche, ovviamente, una serie di metasignificati la cui elaborazione ci permette di apprendere e di evolverci. Ricalcare il comportamento del gruppo è una delle più importanti assicurazioni di sopravvivenza ed è probabilmente per questo motivo che esso è così radicato in noi.

I seguaci di una corrente della psicologia detta “comportamentismo” hanno svolto migliaia di esperimenti che confermano come, in uno stato di dubbio su una decisione da prendere, l’essere umano sia talmente condizionato dal comportamento degli altri da andare contro anche ai propri principi o al proprio interesse personale. In questa sede non è opportuno, né mi compete, addentrarmi nei meandri della psicologia o delle varie scienze comportamentali; quanto affermato sopra evidenzia solo quanto siano forti certi impulsi. I fenomeni del marketing ci vanno a nozze e non sempre i prodotti imposti sul mercato con abili strategie che solleticano i nostri istinti primordiali sono ciò di cui abbiamo effettivamente bisogno per migliorare la nostra vita; anzi spesso seguire la moda può essere un problema.

Alcune persone trovano gratificazione nel seguire la moda dell’abbigliamento: si tengono aggiornate leggendo riviste, fanno shopping, comprano “griffe” conosciute e riconoscibili, decidono di spendere così una buona parte del proprio guadagno, ecc. Insomma per loro è difficoltoso, se non inconcepibile, uscire di casa indossando un abito fuori moda. In altri casi invece il condizionamento della moda si rivela ben più dannoso e invito al riguardo i lettori ad una riflessione approfondita prima di buttarsi anima e corpo all’inseguimento di un sogno pericoloso oggi molto di moda: il corpo perfetto.
Tralasciando tutto il discorso relativo ai disturbi dell’alimentazione, che lascio agli specialisti, vorrei invece concentrare l’attenzione su quella grandissima massa di persone che, in un modo o nell’altro, è impegnata nella trasformazione esteriore del proprio corpo. Non c’è assolutamente niente di male nel voler migliorare il proprio aspetto ma si tenga presente che è molto difficile essere obiettivi nel giudicarci ed è invece molto facile percepire la frustrazione di risultati che tardano ad arrivare e, tale frustrazione, apre ancora di più la strada ai potenti imperativi delle mode.

In due campi le mode sono particolarmente deleterie, e purtroppo molto seguite: l’alimentazione e l’esercizio fisico.

Per quel che riguarda l’alimentazione credo non ci sia bisogno di evidenziare il fenomeno: su quanti settimanali, mensili, inserti, programmi radio e tv ci vengono presentate le diete del momento, ossia le diete di moda? Personaggi famosi che le hanno seguite e ne testimoniano l’efficacia, medici d’oltreoceano che ne decantano le virtù e che magari le hanno inventate… perché non fidarsi dell’invitante promessa “quattro chili in una settimana”? In primo luogo si rammenti che ogni persona rappresenta un caso a sé per cui, se la tal dieta ha fatto perdere peso in tutta sicurezza all’attore famoso o, che ne so, alla cognata della parrucchiera non significa assolutamente che sia giusta per voi che molto probabilmente siete diversi dalla persona in questione per metabolismo basale, composizione corporea differente, stile di vita, equilibri ormonali, gusti, preferenze, ossatura, gruppo sanguigno e molti altri aspetti. Se volete mettervi a dieta e ottenere dei risultati affidatevi ad uno specialista serio che vi segua costantemente durante tutto il vostro percorso di dimagrimento e ricordate che perdere peso velocemente significa riacquistarlo a tempi brevi, oltre che stressare e mettere in pericolo il nostro organismo. Rifiutate categoricamente la vocina (o l’urlo) della moda che echeggia dentro di voi, sbarazzatevi di tutte quelle immagini pubblicitarie, magari ritoccate, di corpi perfetti (perfetti poi in base a cosa?) studiate per farvi sentire inadeguati e inferiori. Prendetevi cura del vostro corpo come di una cosa estremamente preziosa che vi rifiutate in ogni modo di assoggettare alle mode: con questo principio ben saldo sarà tutto più facile.

Un altro ambiente estremamente condizionato dalle mode è il mondo dell’esercizio fisico e delle palestre. La maggior parte di queste strutture segue le più spietate leggi del moderno marketing (termine di moda che vuol dire ne più ne meno che mercato); uno dei concetti più importanti del marketing da palestra è quello di “fidelizzare” i clienti, portarli cioè a rinnovare l’iscrizione al proprio club. Per fidelizzare i clienti le palestre attuano vari stratagemmi: fondamentale il look (che vuol dire immagine ma dicono tutti look) che è composto non solo dall’arredamento, dalle attrezzature e dagli accessori ma anche dall’avvenenza del personale, anzi scusate, dello staff: i macchinari belli e alla moda colpiscono l’occhio molto di più di quelli funzionali. Altrettanto utile alla fidelizzazione, ed al reclutamento di nuovi clienti, è la varietà delle discipline proposte; qui l’influenza della moda si fa sentire pesantemente e pericolosamente: ogni disciplina proveniente dagli Stati Uniti richiama nuovi proseliti; i nomi delle stesse sono quasi sempre in inglese (step, body sculpt, abs training, ecc.) o acronimi (g.a.g.). La varietà è talmente vasta che nemmeno i professionisti del settore riescono a rammentare nel dettaglio tutte le proposte esistenti sul mercato, gli utenti ancor meno e quindi, probabilmente, seguiranno la moda. Il risultato è più o meno lo stesso per ogni corso: troppe persone si accalcano in una saletta con tanti specchi alle pareti, musica trascinante, corpi che si muovono sudano e si agitano imitando il più possibile l’istruttore di turno il quale, anche se bravissimo, non può riuscire a seguire bene tutti i partecipanti. Non si richiede all’istruttore di correggere, aiutare o educare; gli si richiede di essere un trascinatore, una persona comunicativa che sappia motivare le persone a sudare ed a rinnovare l’iscrizione. Secondo le scuole americane la dote più importante è il “personal charisma”.

Per comprendere il perché sia posta tanta enfasi sugli aspetti più attraenti per il grande pubblico e così poca sugli aspetti veramente importanti della cura del proprio corpo basta osservare l’entità del fenomeno fitness da un punto di vista economico: in Italia i frequentatori del mondo del fitness erano nel 2001 circa 7 milioni ed il numero è in veloce crescita tanto che nel 2010 si era già a 13 milioni. Persone che spendono non solo per la quota della palestra ma anche per l’abbigliamento tecnico, qualche attrezzo personale, integratori alimentari e qualche attenzione estetica in più come solarium, massaggi ecc. Il tutto ad alimentare un industria di circa 20 miliardi di Euro all’anno (dati Censis). Anche l’editoria legata al fitness ed al benessere, in quanto soggetta alle leggi del mercato, è purtroppo pesantemente condizionata dalle mode del momento; gli aspetti più deleteri riguardano probabilmente l’alimentazione, come già accennato, ma anche le varie discipline fisiche o metodi d’allenamento cercano di carpire seguaci attraverso le pagine patinate. Ogni mese esce un modo “rivoluzionario” per scolpire il nostro corpo, per ottenere risultati strepitosi con pochi minuti al giorno: ogni mese modelli con addominali che sembrano palle da biliardo ammiccano dalle copertine, ammirati dalle donne, lasciandoci intendere che, anche per l’uomo, è ora di darsi una mossa, di vergognarci del nostro aspetto e di costruirne costruircene uno nuovo.

Affidatevi a mani esperte, scegliete un preparatore qualificato e responsabile, costantemente aggiornato e, soprattutto, che vi segua personalmente; grazie ai suoi consigli i risultati non tarderanno. Naturalmente ciò non implica che non possiate voi stessi farvi, contemporaneamente, una cultura in materia ma, preferibilmente, attraverso i testi di case editrici serie come la Società stampe sportive, la Calzetti-Mariucci, la Marrapese e tante altre.

NOTA: I moniti contenuti in queste pagine non sono da intendersi come attacco generalizzato alle palestre e a chi ci lavora: conosco anzi diverse palestre che fuggono le logiche commerciali, luoghi dove una persona può veramente imparare a migliorare il suo corpo senza cadere nelle frenesie della moda; istruttori con alle spalle una solida formazione e soprattutto orientati a fare un lavoro di qualità, personalizzato sulle nostre esigenze, professionisti che si mantengono in costante aggiornamento perché vogliono offrire il miglior servizio possibile e perché amano veramente i tanti argomenti di studio legati al corpo umano ad alla ricerca del miglioramento. Molte di questi centri sono ormai chiusi, ma ce ne sono ancora diversi; alcune sono considerate palestre di nicchia, altre prosperano grazie ad una clientela che essendosi trovata bene per tantissimo tempo, non cambierebbe club per niente al mondo. La cura del proprio essere è una delle attività più profonde alle quali ci si possa dedicare pertanto qualunque luogo o persona si proponga come un reale aiuto in questo senso merita un sentito rispetto…


  • Lei dice che non e un attacco generalizzato alle palestre però in un altro articolo dice che la ginnastica all’aperto e 1000 volte superiore.Mi sa che vuole solo attirare clientela,va bene allenarsi all’aperto ma di certo non deve essere lei a dircelo

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