Ho sempre pensato che l’aumento della resistenza non fosse ottenibile soltanto mediante l’allenamento specifico della resistenza stessa, dell’apparato cardiovascolare o anche mediante l’alta intensità, ma fosse dovuto anche ad un utilizzo migliore del proprio corpo, un utilizzo economico dell’energia senza sprechi dovuti a tensioni varie.
Tensioni varie che vanno spesso – se non sempre – ad alterare e limitare la nostra respirazione. Il Movimento Arcaico ha tra i numerosi benefici, quello di migliorare la respirazione mediante, appunto, lo scioglimento delle varie tensioni che vanno a limitarla. Oggi vi racconto come ho voluto trattare, in modo diverso dal solito, un plateau nella corsa.
Enrica è un’atleta della “domenica mattina” (per sua stessa definizione), di quelle che vanno a correre ogni giorno e fanno tutte le competizioni amatoriali che possono. Ne ha vinta qualcuna, ma non si ritiene né vuole diventare una professionista: lo fa perché le piace farlo (è sempre bello sentirlo dire sul movimento).
Si rivolge a me grazie ad un amico comune e dopo poco arriva al dunque: vuole migliorare le sue prestazioni, più precisamente, i tempi sulla corsa. A 30 anni aveva dei tempi di tutto rispetto: 15” sui 100 metri, 8’ sui 2000 metri e 3 ore e 25 minuti nella maratona.
Mi chiese subito che tipo di protocollo le avrei fatto seguire e, sorridendo, le risposi che volevo sperimentare qualcosa di nuovo: le parlai così del Movimento Arcaico. Incredula che potesse funzionare, accettò comunque.
Le proposi tre sessioni di Movimento Arcaico a giorni alterni, e in tutte e tre praticammo la quadrupedia e dei movimenti propedeutici ad essa. Nel frattempo, avrebbe continuato a correre come aveva sempre fatto – praticamente tutti i giorni.
Le pratiche sono state intense, divise in parti in cui praticava da sola ad altre in cui si praticavano insieme dei giochi di destrezza o forza.
Uno dei suoi preferiti era quello in cui, a coppie, si cercava di prendere un tovagliolo legato alla cinta dei pantaloncini. Enrica si muoveva veramente veloce nonostante la posizione di quadrupedia, ma il sottoscritto non ha avuto pietà 🙂
Dopo 4 giorni dall’ultima pratica, decise di testare i 100 m. Passò da 15” a 14”, nonostante non li avesse allenati da qualche mese.
Due giorni dopo testò i 2000 metri, guadagnando 33” (da 8’ a 7’ e 27”).
La prova del nove la fece due giorni dopo i 2000 metri, correndo da sola, senza musica nelle orecchie (sapete che viene vietata perché “dopante”, vero?), una maratona.
Passò da 3 ore e 25 minuti a 3 ore e 14 minuti, ben 11’ in una prestazione che non cambiava oramai da mesi.
L’approccio che ho utilizzato, utilizzare la quadrupedia, nonostante non fosse convenzionale ha permesso ad Enrica di sviluppare una coordinazione motoria maggiore oltre ad un netto miglioramento della respirazione e una conseguente economia energetica maggiore: in sostanza, correva meglio, respirando meglio e consumando meno energie.
Continuando a praticare la quadrupedia come ha fatto con me, potrà continuare ad avere miglioramenti simili? Sono dell’idea che sia possibile, esplorando tutti i gesti archetipici che il Movimento Arcaico offre.
Se sei un atleta e anche tu stai cercando un miglioramento della tua performance, ti invito a sperimentare il Movimento Arcaico e notare tutti i benefici che ha per te.
Iacopo Barni, esperto di Movimento Arcaico.
Ti sei ma trovato in un periodo di stallo nel tuo allenamento o nella tua vita? Come ne sei uscito? Raccontacelo nei commenti 🙂