Nell’ultimo decennio in Italia sono più che raddoppiati i casi di pazienti con dolore alla spalla di origine muscolo-tendinea, capsulare, legamentosa e di conflitto subacromiale.
Quando si parla di aumento dell’incidenza di una patologia si tende subito a pensare che sia dovuta all’aumento dell’età media, ma non è questo il caso, dato che negli ultimi 10 anni l’età media non è aumentata significativamente e visto che comunque l’incidenza patologica è aumentata in modo omogeneo in tutte le fasce di età (del resto le suddette patologie di spalla non sono tipiche dell’età avanzata).
Non posso essere sicuro su quali siano stati i cambiamenti di abitudine che possano aver dato origine a un maggior numero di problematiche di questo genere; la prima cosa che mi viene da pensare è che le patologie di spalla sono spesso correlate con l’attività fisica lavorativa e sportiva; fra le due ad essere aumentata è sicuramente la seconda; le indicazioni che sto per darti per tutelare la salute dell’articolazione della spalla e della sua muscolatura riguardano quindi l’attività sportiva se sei un atleta, se frequenti la palestra o se fai una qualunque attività fisica per il tuo benessere/divertimento. Successivamente, alcuni accenni sull’approccio terapeutico.
Indicazioni sull’attività fisica
- Sono da evitare i corsi di fitness in cui il trainer ti fa fare molte ripetizioni di un movimento, magari facili e quindi senza grande difficoltà, senza però curare la pulizia del movimento stesso.
- È opportuno affidarsi a un trainer che possa verificare che tu non abbia importanti squilibri muscolari e/o posturali prima di iniziare un programma di allenamento; se non ne ha le competenze, affidati a una figura professionale in grado di fare questo tipo di valutazione. Altrimenti neanche la chiarezza e la pignoleria del trainer su come eseguire un esercizio saranno sufficienti ad assicurarti la tutela dei tuoi muscoli e delle tue articolazioni.
- La fatica va bene (anche molta), mentre il dolore ti dice che qualcosa non va (anche se piccolo); il dolore ti dice che devi interrompere per il momento l’attività e indagare sulla sua causa anziché sperare che vada via da solo, magari grazie a un compenso che consiste in una limitazione di movimento.
- Se hai un dolore in un dato distretto corporeo non significa che sia quella o che sia solamente o principalmente quella la regione anatomicamente o fisiologicamente disfunzionale.
- Ripetere per decine di volte lo stesso stereotipato movimento è innaturale e dà uno stress eccessivo alle strutture anatomiche coinvolte. Per questo motivo un bilanciere è meglio di una macchina, i manubri sono meglio del bilanciere, il corpo libero è meglio dei manubri, il Movimento Arcaico è meglio della ginnastica a corpo libero comunque programmata e ripetitiva e il Movimento Arcaico nella natura è meglio del Movimento Arcaico in palestra.
Capisci quindi quale sia la mia opinione su un’attività di cosiddetta cultura fisica che consiste ad esempio nel prendere un bilanciere, anche leggero, per fare 25 ripetizioni di un qualunque movimento.
Approccio terapeutico
Per indagare sulle patologie muscolari della spalla esistono svariati test che può somministrare il medico o il fisioterapista; la diagnosi certa necessita dell’ecografia. Per indagare sulla patologia articolare si ricorre alla risonanza magnetica.
La terapia può essere chirurgica e poi fisioterapica o solamente fisioterapica. La fisioterapia consiste nell’uso di mezzi fisici per ridurre lo stato infiammatorio (io uso i “cerotti agopuntura” Lifewave), esercizi di riequilibrio muscolare e terapia manuale, di cui esistono vari metodi.
Dal punto di vista osteopatico, quando c’è un problema di spalla è sempre bene testare e correggere le vertebre dorsali e in particolare D4.
Dal punto di vista viscerale, la spalla destra è collegata al fegato, mentre la sinistra è collegata allo stomaco; questo fornisce indicazioni sia per l’osteopatia viscerale, sia sull’opportunità di prendersi cura di questi organi da un punto di vista metabolico.
Dal punto di vista psicosomatico la spalla rappresenta, in generale, la responsabilità. Dal modo in cui il paziente descrive il dolore, poi, è possibile essere più specifici e trattare più approfonditamente questo aspetto.
Quanta superficialità.
“Per questo motivo un bilanciere è meglio di una macchina, i manubri sono meglio del bilanciere, il corpo libero è meglio dei manubri,”
Ma che significa ? Quindi 200 kg di stacco o 150 di panca sono peggio che fare 10 piegamenti e20 air squat? ma dai…
Fare un circuito con un manubrio di 40 kg a base di snatch e burpee è peggio che fare qualche movimento in quadrupedia , qualche salto e un arrampicata sugli alberi? ma dove? la fai tanto semplice da rendere il discorso stupido …
Tante volte ho cercato pure io di fare una classifica di cosa è meglio e cosa è peggio. Ad oggi per prima cosa mi chiedo quale sia l’obiettivo della persona come ad esempio preparazioni specifiche per determinate performance, risultati estetici, semplicemente un miglioramento della salute e dello stato di forma. La mia esperienza è che non è possibile, ad esempio, decidere a priori se un movimento a corpo libero è meglio di uno con sovraccarico. E poi c’è il sollevamento, un gesto archetipico in cui se non c’è sovraccarico non si può fare. Posso capire e condividere il punto di vista di Marco, in quanto il suo articolo è incentrato sulla salute della spalla.
Da un punto di vista dell’apprendimento motorio ho riscontrato una qualità maggiore nel momento in cui un movimento è continuamente vario piuttosto che ripetitivo. Effettivamente da questo punto di vista gli stimoli di un ambiente naturale sono molto efficaci.
Ciao Andrea,
innanzitutto benvenuto sul sito e grazie per il tuo commento. In particolare il tuo commento mi da la possibilità di esplicitare alcuni punti che spero siano utili anche ad altri lettori.
1) A me e agli altri autori del blog fa molto piacere ricevere commenti agli articoli, anche e soprattutto se contengono opinioni diverse dalle nostre.
2) Le opinioni devono essere espresse educatamente. Non mi interessa se ora il web è diventato la fiera dello pseudo testosterone dove alcune persone si sentono di attaccare qualsiasi cosa sia esposta solo perché hanno la possibilità di farlo.
3) Iniziare il commento con “quanta superficialità” indica che forse non hai inteso che si tratta di un articolo divulgativo per il grande pubblico, non per gli specialisti. Per il pubblico generico non è assolutamente superficiale e ha un ottimo indice di leggibilità.
D’altronde se fosse un articolo per specialisti, con un alto livello di approfondimento e un linguaggio estremamente tecnico, qualcun altro avrebbe potuto commentare “è incomprensibile! del tutto inutile!”
E se avessimo optato invece per un livello di difficoltà medio allora che avrebbero detto? “Non è né carne né pesce”?
Comunque, grazie al tuo commento, possiamo prendere in considerazione di indicare l’indice di difficoltà all’inizio dell’articolo, così gli specialisti come te potranno selezionare ancora prima di iniziare la lettura, testi al loro livello.
4) In merito al tema: il discorso che fa Marco è chiaramente da intendersi in linea di massima. Come forse saprai, qualsiasi discorso è da intendersi in linea di massima, a meno che non vada esplitamente in direzione di una maggior specificità. E’ una regola generale del processamento del linguaggio, sia scritto, sia parlato. Quindi, in linea di massima, le sue indicazioni tecniche sono senz’altro valide e più che valide. Dalla prima all’ultima. D’altronde Marco non è solo un Fisioterapista e Osteopata, molto preparato, e non è solo un atleta agonista da sempre, è soprattutto un ricercatore estremamente preciso e metodico e fin troppo ponderato nell’esprimere le sue opinioni.
5) It’s all about them. Quando scendi nel dettaglio tecnico, la tua risposta/domanda/obiezione è formulata in maniera semplicistica.
Se vuoi aprire un dibattito sull’allenamento o sulla riabilitazione della spalla mi fa molto piacere. Se hai dei contenuti, delle opinioni, o delle esperienze sentiti libero di esprimerle anche se sono doscordanti dall’articolo. Se hai domande cerca di porle in maniera circostanziata e ti risponderemo al meglio delle nostre possibilità.
Se riesci a fare il tutto educatamente mi fa piacere, se non ce la fai pazienza, cerca solo di formulare un discorso dalla struttura un po’ più comprensibile.
Grazie!