Una delle idee di fondo più devastanti e inabilitanti che possiamo avere è credere di essere sbagliati.
Non mi sto riferendo al fare errori, ne facciamo tutti in continuazione, o nell’avere difetti (come esseri umani siamo pieni di difetti). Ma è proprio il pensare, o sentire, in fondo in fondo, di essere sbagliati.
Questa è la convinzione che ha il potere di inquinare, bloccare o comprimere tutto il resto. La nostra evoluzione, la nostra contentezza.
Essere sbagliati
L’idea di essere sbagliati si radica in noi fin dalla primissima infanzia quando magari un genitore disapprova qualcosa di noi, qualcosa che noi invece reputiamo giusto ed essenziale cioè di relativo alla nostra essenza.
Ad esempio un bimbo è naturalmente curioso e se la sua curiosità è in qualche modo punita o criticata o anche solo malvista dal genitore, il bambino non distingue tra il suo agire e la sua identità quindi, se comprende con chiarezza che un suo comportamento è sbagliato, non pensa “devo cambiare comportamento” ma sente “non vado bene così come sono” e, se la sanzione è ripetuta, lo sente visceralmente e se lo imprime ben bene a fuoco sulla fronte per ogni volta che si guarda allo specchio.
La sensazione forte di essere sbagliati si sviluppa anche e soprattutto grazie ad un grande alleato: la sfiducia.
Nello specifico il non fidarci delle nostre sensazioni e percezioni, un altro elemento di disapprovazione con cui i bimbi purtroppo si devono scontrare spesso. Da piccoli abbiamo sensazioni e percezioni diverse rispetto quelle di un adulto e l'adulto, se proprio reputa che sia fondamentale educarci in quel momento, ci deve guidare, con calma, verso un ampliamento e un arricchimento della nostra percezione e della nostra costruzione della realtà, non sicuramente facendoci dubitare di quello che noi vediamo, sentiamo e pensiamo.
Altrimenti si fa una bella colata di cemento che va a solidificare quel nucleo tremendo che ci fa percepire sbagliati.
Se vogliamo veramente comprendere la profondità dell’effetto che il sentirsi sbagliati ha nella nostra vita dobbiamo innanzitutto considerare che la convinzione è così radicata, sotterranea e abituale da diventare occulta e tacita nella vita da adulto, infatti ci sono persone che ne sono fin troppo consapevoli ma molte altre persone se ne accorgono solo raramente, altri invece mai, ma ne sono condizionati, eccome.
Molti problemi che abbiamo o che crediamo di avere, molte insicurezze o incapacità nei confronti della vita, poggiano quasi esclusivamente su questa base. Altrimenti non avrebbero né sostegno, né spazio, né ossigeno. Di fatto se risolvi il sentirsi sbagliati molti problemi semplicemente evaporano.
Solo sradicando quel senso di essere sbagliati possiamo finalmente vedere i nostri difetti e l’errore eventuale nelle nostre azioni, e viva Dio, siamo esseri umani.
È un'idea che domina la nostra vita e quando ci colleghiamo con l'originario ci rendiamo conto che semplicemente non ha senso, non può essere giusta o sbagliata perché non ha senso di esistere.
Sentirsi o NON sentirsi sbagliati non ha molto a che vedere col concetto di autostima, ha sicuramente più interfacce col senso del valore personale e ancora di più con le possibilità di realizzazione del nostro destino
Ma saperlo razionalmente non serve a nulla, lo devi proprio sentire.
Cosa succede facendo Movimento Arcaico
Facendo Movimento Arcaico capita, con la pratica, che le persone perdano il senso di essere sbagliate, e la reazione più tipica è quella di uno stupore strano, un senso di leggerezza ma prevale lo stupore e il senso di ineffabilità.
Non capiscono che problema si sia risolto perché non lo avevano presente in quel momento oppure perché era un peso che ormai consideravano parte di loro da sempre e all’improvviso lasci andare questo pesa ma, non avendolo mai percepito prima come una cosa estranea, ti fa strano e ti fa sentire alleggerito.
Nella stragrande maggioranza dei casi c’è appunto una liberazione da un limite, da un legaccio, da un qualcosa che ostruiva il nostro respiro, ma si risolve tutto in maniera molto tranquilla, un alleggerimento, un mezzo sorriso e si va avanti.
Altre persone invece rimangono un attimo nello sgomento e poi diventano felici ed euforiche, c’è chi piange, c’è chi salta e ride, insomma se ne rendono conto, eccome.
In ogni caso, indipendentemente dall’effetto sulle emozioni e da quanto si estrinseca, la vita dopo questo passaggio non è più la stessa di prima, non potrebbe proprio esserlo.
La cosa strana è che non ho trovato ancora una formulazione al positivo per indicare l’assenza di questo sentimento così intestino e subdolo, non c’è un “sentirsi giusti” o una percezione del proprio valore o un atto di coscienza del sé che sia antagonista, o che si possa opporre allo sentirsi sbagliati.
O c’è o non c’è.
Ed è proprio con questo che la nostra parte più profonda rivela il suo amore per l’essenzialità.
È come un inganno che viene svelato, un trucco che perde la parte che la occultava. Ovviamente non si torna indietro. Non ti inganna più.
Ecco il Movimento Arcaico è questo. Una funzione archetipica ti riconnette all’istinto, diventi per un attimo allineato della tua natura, forse consapevole, non come un monaco o come uno scienziato, ma come un qualsiasi essere vivente.
E quando sei connesso, anche solo un attimo col tuo istinto e con la tua natura, il senso di essere sbagliato si dissolve.
Bellissimo articolo che risuona profondamente. Grazie Massimo!